Mimmo Rotella

(Catanzaro, 1918 – Milano, 2006)

Mimmo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918 da una fami- glia della media borghesia con il nome di Domenico. È considerato uno dei protagonisti della scena artistica della seconda metà del XX secolo. La sua figura è legata al movimento del Nouveau Réalisme e della Pop Art internazionale.

Dopo aver ottenuto il diploma nel 1940, nel 1941 è chiamato alle armi. Nel 1943 lascia l’esercito e l’anno successivo ottiene il diploma di maturità artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Tra il 1944 e il 1945 insegna disegno e calligrafia a Catanzaro. Nel 1945 si stabilisce a Roma dove lavora come disegnatore presso il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Frequenta la giovane avanguardia costituita dagli esponenti del Gruppo Forma 1: Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato. Dopo gli inizi figurativi e le prime sperimentazioni, inizia a dipingere quadri astratto-geometrici ispirati alle opere di Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian. Nel 1947 partecipa alle prime esposizioni nell’ambito dell’Art Club. Nel 1949 si dedica ad esperimenti di poesia fonetica, che denomina “epistaltica”, un neologismo inventato dall’artista in cui i poemi si basano su un insieme di fonemi di sua invenzione e suoni onomatopeici evocativi. Nello stesso anno redige il Manifesto della poesia epistaltica.

Nel 1950 espone a Parigi al Salon des Réalités Nouvellese e prende parte alla III Mostra Annuale 350 dell’Art Club di Roma. Nel 1951 Rotella partecipa alla mostra “Arte astratta e concreta in Italia – 1951” organizzata da Palma Bucarelli e Giulio Carlo Argan alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nello stesso anno tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Chiurazzi a Roma. Ottiene una borsa di studio dalla Fulbright Foundation, che gli dà la possibilità di recarsi all’Università di Kansas City (Missouri, USA), dapprima come studente e dopo come artista in residence; per l’occasione realizza un pannello murale sul tema dell’astronomia presso il dipartimento di Fisica e Geologia dell’Unversità. Espone alla Rockhill Nelson Gallery di Kansas City e realizza una performance alla Harvard University di Boston. In agosto ritorna in Italia e si stabilisce a Roma in un atelier vicino a Piazza del Popolo. Mentre continua a comporre poesia fonetica o epistaltica, nel 1953 attraversa un periodo di crisi durante il quale interrompe la propria ricerca in quanto comprende che il mezzo pittorico non è più un mezzo adatto per l’espressione della sua poetica no a quando, improvvisamente, quella che egli definisce “illuminazione Zen”, scopre il manifesto pubblicitario come espressione artistica. Nasce così il “décollage”: l’artista preleva dai muri di Roma e incolla sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada rielaborandoli poi in studio, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con elementi mutuati da una matrice informale vicina ad Hans Arp e a Jean Fautrier e con il ready-made dadaista.

Nel 1955, a Roma presso le Zattere del Ciriola, nella mostra “I Sette pittori sul Tevere a Ponte Santangelo”, invitato da Emilio Villa, espone per la prima volta il ‘manifesto lacerato’. In quegli anni si serve anche dei retrò dei manifesti, ricavandone delle opere astratte denominate “retro d’affiches”. Ancora nel 1955 Carlo Cardazzo organizza una mostra dedicata interamente ai décollages e ai retro d’affiches nella sua Galleria del Naviglio a Milano dove partecipa anche al “Premio Graziano 1955”, mentre Leonardo Sinisgalli pubblica sul numero di settembre-ottobre di “Civiltà delle Macchine” un’ampia riflessione sulla nuova tecnica inventata da Rotella, paragonando il suo lavoro con quello di Lucio Fontana e Alberto Burri. Nel 1956 partecipa all’esposizione collettiva “Dorazio, Perilli, Rotella, Sanfilippo, Fasola” presso la Galleria Selecta di Roma.
L’artista espone nel 1957 a Londra all’lnstitute of Contemporary Art, a Zurigo alla Galerie Beno, a Milano alla Galleria del Naviglio, a Venezia alla Galleria del Cavallino e nel 1958 prende parte all’esposizione presso la Wittenborn One Wall Gallery di New York. A Roma, incontra il critico d’arte Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme. Partecipa poi alla mostra “Nuove tendenze dell’arte italiana” a Roma.

Nel 1959 espone alla Galleria La Salita di Roma. Sulla rivista “Azimuth”, fondata da Enrico Castellani e Piero Manzoni, viene riprodotta una sua opera. Partecipa alle collettive “Arte contemporanea italiana” alla Galleria Souza di Città del Messico e “ltalian paintings of today” di Tokyo, alla Biennale Internazionale di Arti Grafiche di Lubiana e alla mostra “Pittura Italiana Contemporanea” a Lima.

In ottobre del 1960 Pierre Restany riunisce un certo numero di artisti, tra cui Jean Tinguely, Raymond Hains, François Dufrêne, Daniel Spoerri, Martial Raysse, Jacques Mahé de la Villeglé, Yves Klein, Arman, per fondare il Gruppo del Nouveau Réalisme. Più tardi si uniranno anche César e Rotella. Partecipa alla collettiva “Six Techniques Six Nationalitiés” alla Bertha Schaefer Gallery di New York, al “Festival d’Art d’avant-garde” di Parigi e al “Gruppo Crack” a Venezia. Agli inizi degli anni ’60, insieme ai décollages, che si caratterizzano per la presenza dei divi del grande schermo e della musica come Marilyn Monroe, Liz Taylor, Marlon Brando ed Elvis Presley, Rotella esegue anche “assemblages” e “ready-made” con oggetti acquistati da rigattieri come tappi di bottiglia, corde, ceste di vimini e pezzi di stoffa.

Questo rimando all’oggetto di uso comune e quotidiano lo avvicina alle pratiche coeve della Pop Art britannica e statunitense. In questo periodo intensi ca il suo rapporto con l’America. Nel maggio 1961 351 espone nella storica mostra “À 40° audessus de Dada”, curata a Parigi da Restany presso la Galerie J.
La stessa galleria francese ospita nel 1962 la serie di opere ispirate al mondo del cinema in occasione dell’esposizione “Cinecittà”.
Nello stesso anno è invitato alla School of Visual Arts di New York, espone alla Seven Arts Gallery di Londra e alla Galeria Bonino di Buenos Aires. Partecipa a New York alle mostre “The Art of Assemblage” al MoMA e “New realists” alla Sidney Janis Gallery; in queste occasioni il suo lavoro viene messo a confronto con artisti francesi (Arman, Christo, Raymond Hains, Yves Klein, Martial Raysse, Daniel Spoerri, Jean Tinguely), italiani (Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Tano Festa, Mario Schifano), svedesi (Öyvind Fahlström, Per Olof Ultvedt), inglesi (Peter Blake, John Latham, Peter Phillips) e statunitensi (Peter Agostini, Jim Dine, Robert Indiana, Roy Lichtenstein, Robert Moskowitz, Claes Oldenburg, James Rosenquist, George Segal, Andy Warhol, Tom Wesselmann).
È presente al “Salon Comparaison” al Musée d’Art Moderne a Parigi; alla mostra presso la Galleria Schwarz di Milano; alla collettiva “Piccolo formato” a Roma; al “Festival du Nouveau Réalisme” presso la Galerie Muratore di Nizza.
Dal 1963 comincia a elaborare un procedimento di produzione seriale, in cui si avvale di procedimenti fotomeccanici di riproduzione dell’immagine riportate su tela emulsionata, operazione definita come “reportage” o “Mec-Art”. Insieme al critico d’arte Otto Hahn e al pittore Alain Jacquet, Pierre Restany presenta la prima monogra a sull’artista, “Mimmo Rotella: dal Décollage alla nuova immagine”, durante la mostra personale organizzata alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci a Milano.
Nel 1964 Rotella viene invitato alla XXXII Biennale di Venezia con una sala personale. Lo stesso anno è incriminato per detenzione di stupefacenti e incarcerato a Regina Coeli per circa cinque mesi. Amareggiato dalle vicende giudiziarie, si trasferisce a Parigi dove prosegue la produzione dei riporti fotografici, già iniziata nel 1963. La prima mostra dedicata a questa nuova serie di opere ha luogo nell’aprile 1965 alla Galerie J di Parigi dal titolo “Vatican IV”. Parallelamente alla tecnica del riporto fotografico realizza quelli che chiama “artypos” selezionando le prove di stampa dei manifesti, fogli contraddistinti da una sovrapposizione randomica di immagini, altrimenti destinati al macero, per applicarli sulla tela, un procedimento con cui l’artista sovrappone le immagini pubblicitarie, con l’intento di reintegrare ciò che aveva precedentemente smembrato.

In seguito, nei primi anni ‘70, alcuni artypos vengono fatti plastificare, ottenendo così gli “artypos-plastique”. Sempre nel 1964 viene invitato a “Figuration et Dé guration dans l’art” al Musée des Beaux-Arts di Gand; a “Pop Art, Nouveau Réalisme” al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles; alla Biennale Internazionale d’Arte Moderna di Tokyo; a “50 anni di Collages” al Musée des Arts Décoratifs di Parigi; al “Neuve Realisten Pop Art” al Museum des 20 Jahrhunderts di Vienna e all’Akademie der Kunste di Berlino.

Nel 1965 viene organizzata la sua prima mostra personale a Parigi presso la Galerie J dedicata alle tele emulsionate. Espone alla Galleria La Tartaruga di Roma. Partecipa a Bruxelles all’esposizione collettiva “Hommage à Niecéphore Niepce” insieme ad Alain Jacquet, Gianni Bertini, Pol Bury, Nikos. Tutti utilizzano procedimenti fotografici per elaborare ‘meccanicamente’ una nuova immagine di sintesi. Nel 1966 espone alla Galleria del Naviglio di Milano. Mostra nel foyer del teatro La Fenice di Venezia i primi artypo. Espone alla Galleria Il Punto di Torino, alla Galleria La Tartaruga di Roma, alla Galerie Zunini di Parigi e anche in “Erotic Art 66” alla Sidney Janis Gallery di New York. Partecipa a “Movimento Dada” alla Galleria Schwarz di Milano.

Nel 1966 inizia a tenere un diario che verrà pubblicato nel 1972 con il titolo “Autorotella. Autobiografica di un artista”.
Nel 1967 comincia a filmare insieme a César alcune improvvisazioni a sfondo erotico, che coinvolgono alcune attrici e il cui tema ricorrente è il mito di Leda e il Cigno. È l’anno in cui partecipa alla collettiva “Artypo” al Van Abbemuseum di Eindhoven, dedicata al rapporto tra arte e fotografia. Una delle sue Marilyn figura in “Hommage à Marilyn Monroe” alla Sidney Janis Gallery di New York. A ne novembre lascia il vecchio studio prima di partire per New York, ospite degli amici Christo e Jean- ne-Claude: in questo frangente conosce Andy Warhol.

Il critico Lawrence Alloway visita nel 1968 l’atelier improvvisato al Chelsea Hotel, dove Rotella frequenta artisti come Claes Oldenburg, Robert Indiana, Roy Lichtensteine, invitando l’artista a tenere una conferenza sulla sua tecnica creativa presso la School of Visual Arts di New York, in occasione della quale descrive la nascita del décollage. Espone alla mostra “Pittura italiana contemporanea” al Jewish Museum di New York. Tornato a Parigi alla ne del 1968, continua la sua attività espositiva partecipando a “Collage” al Dekorationskunst Museum di Zurigo. Trascorre l’estate nel Sud della Francia tra Gassin e Ramatuelle. Il Ministro Georges Pompidou acquista una sua opera attraverso il mercante d’arte Samy Tarica.

Espone nel 1969 alla Galleria Fitzroy di Bruxelles e allo Studio Santandrea. Nel 1970 parte per un viaggio che tocca l’India e il Nepal; tornato a Parigi, durante l’estate si sposta di frequente e, dopo essere stato in Gran Bretagna, nel mese di luglio visita la Biennale di Venezia. Il 21 novembre partecipa al “Festival del Nuovo Realismo” a Milano, durante il quale Rotella interviene su un muro di manifesti lacerati in Piazza Formentini, insieme con Christo, Arman, César, Tinguely, Dufrêne, Raysse, Niki de Saint Phalle, Spoerri. Prende parte alla mostra “Vitalità del Negativo”, a cura di Achille Bonito Oliva. Nel 1971 si inaugura la mostra “Rétrospective Rotella. Décollages, Mec-Art, Artypo” alla Galerie Mathias Fels di Parigi.

Il 20 dicembre parte per un viaggio in Sierra Leone e Costa d’Avorio e nel 1972 viene pubblicata l’autobiografia dell’artista “Autorotella. Autobiografia di un artista”. Espone allo Studio Bellini di Milano, alla Galleria Centro di Napoli, alla Galleria Arte Verso di Genova. Partecipa a “Creazione artistica

in Francia 1960-1972” al Grand Palais di Parigi; alla mostra “Metamorfosi dell’oggetto” a Milano, Bruxelles, Berlino e Basilea.
Agli inizi degli anni ‘70 produce alcune opere intervenendo sulle pagine pubblicitarie delle riviste con l’impiego di solventi e riducendole allo stadio di impronta. Nasce così il ”frottage” ovvero la riproduzione del rilievo di un oggetto ricalcato su un foglio di carta in maniera da farne apparire la forma e l’”effaçage”, immagine tipografica cancellata attraverso l’azione di un solvente, opere che espone nel 1973 alla Galleria Christian Stein di Torino e alla Galerie Marquet di Parigi con “Erotelique”. Partecipa a “Domus: 45 anni di architettura, design e arte” al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Nel 1974 il critico Tommaso Trini pubblica per le Edizioni Giampaolo Prearo una monografia aggiornata sull’attività di Rotella, mentre l’anno successivo una grande mostra retrospettiva è organizzata presso la Rotonda di Via Besana a Milano.
Espone “Artypo-plastiques” alla Galerie Inter Arts di Lione, alla Galerie J. Ferrero di Nizza, alla Galerie Craven di Parigi e alla Galleria Ariete Grafica di Milano.

Realizza nel 1975 le “plastiforme”, altra sperimentazione nell’accartocciare i manifesti strappati e inseriti in teche sigillate in poliuretano. Esce un LP prodotto dalle Edizioni Plura di Milano che raggruppa le poesie fonetiche dal 1949 al 1975 e nel 1976 prende parte a “Poésie action. Poésie sonore 1955-1975” organizzato a Parigi dal poeta Bernard Hiedsieck. Espone alla Galleria Plura e alla Galleria Il Quadrifoglio di Milano, alla Galerie des 2 rues di Saint-Tropez, partecipa ad “Arte Contemporanea e Fotogra a” al Musée d’Arles e alla mostra “Nouveaux Réalistes” alla Galerie Beaubourg di Parigi.

Il 9 settembre 1977 è colpito al volto da una biglia di ferro durante una manifestazione di Autonomi
a Milano e viene ricoverato d’urgenza all’ospedale. Questo è un episodio simbolico del clima che ha caratterizzato gli “Anni di piombo” in Italia. 353 Riflettendo su questi episodi, Rotella elabora alcuni riporti fotografici a tema socio-politico incentrati
su tematiche di politica e attualità, tra i quali un ritratto di Aldo Moro. A novembre tiene una sua personale presso la Galleria dell’Ariete di Milano e, a settembre del 1978, presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara, si apre un’antologica sul suo lavoro. Nel 1979 espone alla Galleria Giuli
di Lecco e partecipa alla mostra “Sei artisti Italiani a Parigi” alla Galerie Denis René.
Lascia Parigi nel 1980 e si trasferisce a Milano; qui elabora i “blanks” o “coperture”, manifesti pubblicitari strappati e ricoperti con strisce monocrome di carta, come avviene per la pubblicità scaduta.
Espone alla Galleria Interarte di Milano. Nel 1981 espone i blanks alla Galerie Denise René di Parigi e allo Studio Marconi di Milano. Partecipa alla mostra “Linea della ricerca artistica in Italia, 1960-1980” al Palazzo delle Esposizioni di Roma e nel 1982 le sue opere fanno parte della mostra “Les Nouveaux Réalistes” al Musée d’Art Contemporain di Nizza. Prende parte nella mostra “Contemporary Italian Art” all’Hayward Gallery, a Londra. Nel 1983 espone alla Galleria Ka De We di Berlino.
Nel 1984 comincia a dipingere il secondo ciclo dedicato al cinema, composto da pitture acriliche su tela e carta che riproducono manifesti cinematografici, esposte a settembre nella mostra “Cinecittà 2” allo Studio Marconi di Milano. Espone alla Galleria Il Millennio di Roma. Partecipa alla mostra “Ecritures dans la peinture” alla Villa Arson di Nizza. La Galerie Reckermann di Colonia propone nel 1985 una retrospettiva su Rotella; espone al Museo Sperimentale di Torino.
Nel 1986 partecipa alla seconda Biennale dell’Avana dove esegue una “performance” sulla lacerazione dei manifesti. Da Cuba si reca in Messico e da lì parte per Los Angeles. Nello stesso anno, ispirandosi al “Grafitismo”, comincia a elaborare le “sovrapitture” che consistono in un intervento grafico o pittorico elaborato dall’artista su un manifesto integro o precedentemente lacerato ed incollati su un supporto, utilizzando colori acrilici. Vi traccia scritte e simboli come quelli che si possono leggere sui
muri cittadini. Espone la prima serie di “sovrapitture” presso la Galleria Niccoli di Parma nel 1986.

Nello stesso anno realizza la scultura in travertino “Omaggio a Tommaso Campanella” donata alla città siciliana di Gibellina. Nel mese di novembre si tiene una mostra dedicata ai décollage presso lo Studio Marconi di Milano. Partecipa alla retrospettiva “Nouveaux Réalistes” al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.

Nei primi mesi del 1987 dipinge su vecchi pannelli metallici, precedentemente utilizzati come supporto per altre opere. Espone alla Galleria Prati di Palermo, alla Pascal de Sarthe Gallery di San Francisco, alla Galerie Lavignes-Bastille di Parigi.
Nel 1988 espone allo Studio Marconi di Milano, allo Studio Ghiglione di Genova, alla Galerie Keeser-Bhobot di Amburgo e alla Galerie 44 di Düsseldorf.

Nel 1989, a Mosca, in occasione dell’esposizione “Orientamenti dell’arte italiana – Roma 1947-1989” conosce Inna Agarounova, che diventerà sua moglie.
Espone alla Daadgalerie di Berlino, alla Filiale Castelli e Torre dell’Oro di Napoli, alla Galerie Reckermann di Colonia. Partecipa alla mostra “Arte italiana del XX secolo” alla Royal Academy of Arts di Londra.

Dal 1990 approfondisce il tema della tridimensionalità con una serie di opere che chiama “sculture-architetture” realizzate utilizzando due o più lamiere ricavate da pannelli pubblicitari e successivamente piegate, presentate in occasione della personale “Rotella. Sovrapitture” alla Galerie Beaubourg di Parigi. Partecipa a Parigi all’importante mostra collettiva “Art et Pub” e alla mostra “High and Low” al MoMA di New York. Espone alla Galleria Arco d’Alibert di Roma, al Caffè Florian di Venezia, alla Galleria Borghese di Roma, alla Galleria Sonia Zannettacci di Ginevra e al Centro Museogra co di Catanzaro. Nel 1991 espone a palazzo Massari di Ferrara, allo Studio Marconi di Milano, alla Salvatore Ala Gallery di New York e alla Galerie Thorigny di Parigi. Partecipa alla mostra “Pop Art”

354 alla Royal Academy di Londra. Si sposa con Inna Agarounova, i suoi testimoni sono Pierre Restany e Giorgio Marconi. Nel 1992 riceve l’onori cenza Of ciel des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese Jack Lang. Espone allo Studio Oggetto di Caserta, alla Galleria Per Mari e Monti di Macerata, alla Venice Design Art Gallery di Venezia, al Museo Civico di Piacenza, alla Galerie Reckermann di Colonia.

Nel 1993 espone alla Galleria Ammiraglio Action di Milano, alla Galleria La Borgognona di Roma, alla Galleria Fontanella Borghese di Roma. È artiste en residence presso l’Ecole Nationale des Beaux-Arts di Digione. Nasce la glia Aghnessa.
Nel 1994 è invitato a partecipare alla mostra “The ltalian Metamorphosis”, al Guggenheim di New York. Espone alla Galleria Marconi di Milano e al Museum Ludwig di Colonia e nel 1995 espone alla Wassermann Gallery di Monaco. Partecipa nel 1996 a “Face à l’Histoire” presso il Centre Georges Pompidou di Parigi; ad “Art and Film Since 1945. Halls of Mirrors” a Los Angeles. Espone alla Marisa Del Re Gallery di New York, alla Galerie Dionne di Parigi e al Museo Civico di Cosenza.

Nel 1997 dedica il ciclo di opere intitolato “Felliniana” al regista Federico Fellini. Espone alla Galerie Boycott di Bruxelles, alle gallerie George Fall ed Escalibur di Parigi. La casa editrice parigina Fall pubblica la monografia “Mimmo Rotella” di Giovanni Joppolo.
Nel 1998 espone alla Galleria Fabjbasaglia di Rimini in una mostra dedicata a Federico Fellini; al Museo d’Arte Contemporanea di Stoccarda; alla Galerie George Fall di Parigi; alla Galleria Fumagalli di Bergamo e alla Galleria Cannaviello di Milano. Espone in una personale al Musée d’Art Moderne et Contemporain di Nizza e alla mostra “Pop Art Europe/USA” al MoMA di New York.

Il 25 marzo 2000 è costituita la Fondazione Mimmo Rotella per volontà dell’artista con l’obiettivo di raccogliere, catalogare e conservare le opere, i documenti, testimonianze del lavoro, della vita e della ricerca dell’artista e nello stesso anno espone nella seicentesca Villa Ca’ Celsi a Istrana di Treviso nella mostra “Dalla Pittura alla Pittura”.

Nel 2001 è presente con una personale a palazzo Lanfranchi di Pisa, alla Galleria Spaziotempo di Firenze, alla Galerie Fish Platz di Ulm, alla Galerie Binz Kramer di Colonia, alla Galleria San Carlo di Milano, al “One man Show” di Parigi, alla Charles Cowles Gallery di New York. Partecipa, presso il Centre Georges Pompidou di Parigi alla mostra intitolata “Les années pop”. Prende parte alla Biennale di Venezia “Platea dell’Umanità”, a cura di Harald Szeeman.

Vengono organizzate a Milano nel 2002 due personali, una alla Galleria Zonca&Zonca “Rotella e il cinema” e una alla Galleria Lattuada. Partecipa alla mostra “Arte in Toscana 1990-2000 e collezionismo del contemporaneo in Toscana” al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il 19 di aprile, su proposta del ministro per i Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani, riceve la medaglia d’oro per le arti visive dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Nel mese di ottobre, la Fondazione Mimmo Rotella, in collaborazione con Germano Celant, inizia il progetto di ricognizione delle opere e il reperimento dei materiali documentari al ne di ricostruire l’archivio dell’artista.

Da gennaio 2003 si dedica a una nuova serie di opere denominate da Pierre Restany “Nuove icone”, che uniscono alla tecnica del “blank” quella della “sovrapittura”. Con Tiziana Ghiglioni registra un adattamento jazz dei suoi poemi fonetici, pubblicato con il titolo “Rotella Variations”. Ad aprile si apre la personale “Mimmo Rotella. China Exhibition” e durante l’estate si inaugurano le personali “Schizzi e disegni. Mimmo Rotella 1940-1990”, dedicata a opere gra che inedite, “Rotella” in occasione della quale riceve il premio “Artista dell’anno” e “Mimmo Rotella. Omaggio a Marilyn Monroe”. Il 16 settembre è a Zagabria in occasione della personale “Mimmo Rotella u Zagrebu” e il 25 dello stesso mese si inaugura “Mimmo Rotella. Moana. Ultimo mito”, con un ciclo di opere dedicate alla pornostar Moana Pozzi. Partecipa a diverse e importanti collettive.

Nel 2004 vengono organizzate numerose mostre personali, tra cui l’antologica “Mimmo Rotella 1949-2004”, “Mimmo Rotella. Vanity Fair”, “Mimmo Rotella. Artypo” e “Mimmo Rotella. Le cirque”. È invitato
a diverse collettive, fra cui “Hollywood to the Street: From the Poster to Graf ti” e “Autobiografia di una galleria. Lo Studio Marconi 1965/1992”.

Il 19 maggio riceve la Laurea honoris causa dalla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria. A settembre alla 61a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è presentato il documentario “L’ora della lucertola”, per la regia di Mimmo Calopresti, e prodotto in collaborazione con la Fondazione Mimmo Rotella. In autunno, nell’ambito delle manifestazioni per “GeNova04 Capitale Europea della cultura”, espone alle collettive “Arti & Architettura 1900/2000”, a cura di Germano Celant.

Nel mese di marzo del 2005 partecipa alla XIV Quadriennale di Roma “Fuori tema/Italian Feeling” e in occasione della mostra, Pio Baldi, direttore generale per l’architettura e le arti contemporanee, gli consegna la medaglia d’oro alla carriera. Il 18 marzo si inaugura a Catanzaro la Casa della Memoria, la casa-museo che ospita un nucleo di opere della Fondazione Mimmo Rotella e una biblioteca dedicata al lavoro dell’artista e alle arti figurative contemporanee. In primavera partecipa con due opere storiche alla rassegna “Anni Cinquanta. La nascita della creatività italiana” e alla collettiva “Pop Art Italia. 1958-1968”. Il 13 maggio si inaugura presso il Palazzo Inghirami di Sansepolcro “Mimmo Rotella. Effaçage”, un’importante esposizione dedicata a “effaçages” e “frottages”.

Alla ne di agosto è a Venezia, presidente della giuria internazionale per la sezione “Orizzonti” in occasione della 62a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Nell’autunno, si inaugura l’esposizione “Mimmo Rotella. Avenue Rotella”, che si svolge presso il Museum Tinguely di Basilea e il Palais des Nations di Ginevra. Nel mese di novembre partecipa alla collettiva “Burri. Gli artisti e la materia 1945-2004” presso le Scuderie del Quirinale di Roma.

Mimmo Rotella muore a Milano, l’8 gennaio 2006.