Gianni Ambrogio

(Treviso, 1928 – Carità di Villorba, 2016)

Gianni Ambrogio, all’anagrafe Giovanni Battista Ambroggio, nasce a Treviso il 16 maggio 1928 in una famiglia di origini calabresi. La sua fama di grande artista del ‘900 è dettata non solo dal ruolo di pittore, ma anche da quello di incisore, scultore, fumettista, promotore culturale e docente instancabile. Fin da bambino dimostra una forte predisposizione alla creatività che anni dopo si concretizza negli studi superiori presso il Liceo artistico di Venezia. Sceglie poi di non iscriversi all’Accademia, perché la ritiene ancora troppo legata alle tradizioni. Nel 1947, a diciannove anni, è stata presentata dallo scrittore Comisso la sua prima mostra. Due anni più tardi viene invitato ad esporre alla prima edizione del Premio Taranto, risultandone l’artista più giovane. Le sue opere collocate insieme a quelle dei più grandi artisti dell’arte italiana, come Carrà, Sironi, de Pisis e De Chirico, colpiscono quest’ultimo dal quale ha avuto il privilegio di essere stato invitato, anni dopo, nella sua casa romana, in occasione della personale di Ambrogio alla galleria “I Volsci”.

Viaggia spesso a Parigi ed in Bretagna. Lavora anche come restauratore di affreschi per la Sovrintendenza ai monumenti di Venezia. Apre a Treviso, nell’”antica torre” studio di Arturo Martini, il suo primo atelier e, sempre nella propria città, dirige tre gallerie d’arte: lo spazio espositivo “Circolo Gobetti”, la “Di Barbara” e la celebre “Scaletta”, dove cura le mostre d’importanti artisti quali Morandi, Guidi, Guttuso, Tomea, Saetti, Cassinari, Mascherini, Sassu e tanti altri, portandoli così all’attenzione del pubblico e della critica trevigiana. Espone per la prima volta a Milano alla Galleria Montenapoleone dove le sue opere vengono notate da Luciano Minguzzi, il quale lo presenta a De Micheli, Monteverdi e Lepore.
Dal 1970 al 1982 decide di aprire anche uno studio a Milano al ne di poter captare gli umori e i fermenti culturali della metropoli. Qui, lontano dalla realtà trevigiana, frequenta gli studi di grandi maestri quali Cassinari, Vespignani, Sassu e Migneco. Nel corso del tempo innumerevoli sono stati i riconoscimenti ottenuti dal maestro nel corso della propria vita, come molteplici sono state le esposizioni. Ricordiamo la mostra antologica nella sede museale di Palazzo Braschi a Roma nel ’92 e tante altre in Italia, in Europa e nelle Americhe, nel 1976 a Toronto in Canada nella sala comunale, negli Stati Uniti e in Argentina.
Numerosi sono i premi nazionali ed internazionali conseguiti tra i quali l’Europremio a Londra nel 1973 e nel 1986 i due primi premi a Tuzla – Bosnia / Erzegovina, ex Jugoslavia, in occasione della prestigiosa “Biennale Internazionale del Disegno originale”. Nel 1998 viene segnalato dal critico Giorgio Di Genova nel Concorso Internazionale del Giornale dell’Arte dal titolo “I magni ci cinque”. Nello stesso anno nasce il mito di “Gianni Ambrogio. Un ‘selvaggio’ raffinato” con l’omonima antologica realizzata nella Barchessa di Villa Rubbi-Serena a Ponzano Veneto presentata da Giorgio Di Genova e Paolo Rizzi e curata da Maurizio Pradella con la partecipazione straordinaria delle Ferrovie dello Stato (mostra pubblicizzata in oltre 900 stazioni ferroviarie della Rete Italiana). Nel 2009 viene realizzata l’antologica

“Ambrogio 4” nel Museo di Santa Caterina di Treviso e l’anno successivo nasce la Fondazione Gianni Ambrogio a Mareno di Piave con la donazione di 92 significative opere del maestro. Nel 2011 è invitato alla 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi. Ambrogio muore a Carità di Villorba il 24 ottobre 2016. Nel 2018 l’Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali e i Musei Civici della Città di Treviso e la Fondazione “Gianni Ambrogio” di Mareno di Piave celebrano il Maestro in occasione del 90° anniversario della sua nascita, dedicandogli la grande antologica “Gianni Ambrogio. Un ‘selvaggio’ raffinato” curata da Maurizio Pradella presso le sale espositive di Museo Luigi Bailo, Museo Civico Casa Robegan e Fondazione Gianni Ambrogio.